Bivalirudina o Eparina non-frazionata nelle sindromi coronariche acute


Esistono prove contrastanti sulla efficacia e sicurezza di Bivalirudina ( Angiox ) somministrata come parte di un intervento coronarico percutaneo ( PCI ) nei pazienti con sindrome coronarica acuta.

Sono stati randomizzati 7.213 pazienti con sindrome coronarica acuta con procedura PCI assegnati a Bivalirudina o Eparina non-frazionata.
I pazienti del gruppo Bivalirudina sono stati successivamente assegnati in modo casuale a ricevere o non-ricevere una infusione post-PCI di Bivalirudina.

Gli esiti primari per il confronto tra Bivalirudina ed Eparina erano gli eventi avversi cardiovascolari ( un composito di morte, infarto miocardico, o ictus ) e gli eventi clinici avversi netti ( un composito di sanguinamenti maggiori o un evento cardiovascolare maggiore avverso ).
L'esito primario per il confronto tra una infusione post-PCI di Bivalirudina e nessuna infusione post-PCI era un composito di rivascolarizzazione urgente del vaso bersaglio, trombosi dello stent definita, o eventi clinici avversi.

Il tasso di eventi avversi cardiovascolari maggiori non è risultato significativamente più basso con Bivalirudina rispetto a Eparina ( 10.3% e 10.9%, rispettivamente; rischio relativo, 0.94; P=0.44 ), né lo è stato il tasso di eventi clinici avversi netti ( 11.2% e 12.4%, rispettivamente; rischio relativo, 0.89; P=0.12 ).

L’infusione di Bivalirudina post-PCI, rispetto a nessuna infusione, non ha diminuito in modo significativo il tasso di rivascolarizzazione urgente del vaso bersaglio, la trombosi dello stent definita, o gli eventi clinici avversi netti ( 11.0% e 11.9%, rispettivamente; rischio relativo, 0.91; P=0.34 ).

In conclusione, nei pazienti con sindrome coronarica acuta, i tassi di eventi cardiovascolari avversi e gli eventi clinici avversi non sono risultati significativamente più bassi con Bivalirudina rispetto all’Eparina non-frazionata.
Il tasso di composito di rivascolarizzazione urgente del vaso bersaglio, trombosi dello stent definita, o eventi clinici avversi non è risultato significativamente più basso con una infusione di Bivalirudina post-PCI rispetto a nessuna infusione post-PCI. ( Xagena2015 )

Valgimigli M et al, N Engl J Med 2015; 373: 997-1009

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